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La pubblicazione di un articolo su Le Parisien étudiant1, in occasione dell'ultimo San Valentino, mette in luce una modalità contemporanea che caratterizza gli incontri e i non-incontri amorosi tra alcuni giovani francesi. L'articolo parte dal seguente presupposto: giovani studenti di età compresa tra i diciotto e i trent'anni che hanno scelto di rimanere celibi e concentrarsi sui loro studi. All'insegna del motto "preparazioni accoppiate, preparazioni fallite" questi giovani, che si definiscono appartenenti alla generazione Z, hanno come partner il celibato, seguendo un movimento nato tra i giovani in Cina.

"Rimanere celibe" è presentato come uno stile di vita, mentre la coppia è considerata una "perdita di tempo" che richiede "una situazione stabile", il che "può essere complicato".

Per alcuni, l'#alphabetdating diffuso sui social network, dove si mostrano coppie che svolgono una determinata attività che inizia con la lettera A in un determinato giorno, un'altra attività che inizia con la lettera B in un altro giorno, li porta a concludere che le relazioni amorose "richiedono molto tempo". Lontani dalla ricerca di un incontro romantico, questi giovani adulti utilizzano significati legati al tempo come 'selflove' e 'selfcare' per evitare di cadere nelle "complicazioni di una relazione sentimentale" e sottolineano che "hanno il diritto di esistere da soli".

In un'epoca caratterizzata dalla dissoluzione del legame sociale, che porta i soggetti a cercare di affrontare il reale attraverso incontri senza impegno, una giovane donna sottolinea che, a differenza di trent'anni fa, quando essere celibi significava non avere né relazioni affettive né sessuali, oggi ci si definisce celibi pur avendo una vita sessuale. «Sex-friends», «amicizie con un plus», «flirt», «avventura», «storia di una notte» sono le parole che i giovani usano per parlare dell'incontro con un partner.

In vista del prossimo congresso dell'AMP dal titolo Non c'è rapporto sessuale, mi chiedo: si tratta di una ripetizione generalizzata del non-incontro e della solitudine dell'Uno2, dell'Uno tutto solo? Al di là di ogni possibile incontro, che cosa significa l'insistenza sulla solitudine sotto forma di celibato? Si tratta della solitudine del celibe che prende alla lettera l'inesistenza della relazione con l'Altro e la cui soluzione sarebbe quella di evitare l'incontro con l'Altro?

[1] F. Floux, Le couple, c'est une perte de temps, in ‟Le Parisien Étudiant", 14 Febbraio 2025, consultabile al seguente indirizzo: https://www.leparisien.fr/etudiant/vie-etudiante/le-couple-cest-une-perte-de-temps-ces-etudiants-qui-ont-choisi-de-rester-celibataires-et-de-se-concentrer-sur-leurs-cours-3YXQ75EJHFEORH6AGCEJJB3QA4.php
[2] Cfr. J. Lacan, Il Seminario. Libro XX. Ancora [1972-1973], testo stabilito da J.-A. Miller, Einaudi, Torino 1983 e 2011, p. 64.